Federica prima di partire era una ragazza normalissima. Ha studiato Mediazione Linguistica e Culturale in Statale a Milano, era fidanzata da anni e si stava costruendo la classica vita che ci si aspetta di avere.
Aveva un lavoro a tempo indeterminato con buone possibilità di crescita all'interno dell'azienda, una seconda attività di network marketing che l'ha aiutata molto a superare limiti e paure, e un grande percorso di crescita personale che ha spianato la strada alla persona che è adesso.
Un giorno, all'età di 25 anni, ha deciso di partire per l'Australia e scrivere un'altro capitolo della sua vita. Un pò tardi, secondo alcuni, ma come lei ben sa non c'è un'età per iniziare a costruire il futuro che si sogna.
Cosa ti ha spinto a "mollare tutto" e partire? Perché hai scelto proprio l'Australia?
L'Australia è sempre stata dentro di me in qualche modo. Ne ho iniziato a parlare quando ero davvero piccola, attorno ai 5 anni. Alla fine delle elementari ho fatto la tesina su questa terra e a 17 ero pronta a fare il quarto anno di scambio all'estero, indovina un po' dove? Esatto, Australia. Quindi rispondere alla domanda Perché hai scelto proprio l'Australia è semplice: è sempre stata Casa e parte del mio DNA.
Ci ho messo un po' di tempo però per assecondare quella voce dentro di me che mi diceva di partire. La ragione principale era appunto che, come detto prima, in Italia mi stavo costruendo una vita normale e pensavo mi andasse bene.
La scossa è arrivata però allo scoccare del mio 25esimo compleanno. Era mezzanotte appena passata e io mi trovavo in compagnia di alcuni amici stretti che hanno iniziato a farmi gli auguri. I 25 anni per me erano un traguardo importante. Immaginavo, da bambina, che una volta raggiunti i 25 anni avrei avuto il lavoro dei miei sogni, una famiglia, e sarei stata soddisfatta della mia vita.
Scattata la mezzanotte, quelle certezze sono crollate. Il lavoro dei miei sogni era ben distante da quello che svolgevo, avevo interrotto la relazione con il mio fidanzato storico da poco e quello che immaginavo non era nemmeno sulla linea dell'orizzonte.
Quella notte, alle 2am, mi sono iscritta al sito aupairworld.com e ho trovato subito la famiglia che mi avrebbe ospitato da lì a qualche mese, a Perth.
Essere da sola dall'altra parte del mondo senza conoscere nessuno, come è stato l'impatto iniziale, sopratutto a livello emotivo?
Onestamente? Io mi sono sentita a casa dal primo istante. Non mi sono mai sentita sola anche perché le persone si conoscono facilmente, soprattutto viaggiando da sola.
Già sull'aereo ho incontrato altri ragazzi e ragazze che stavano facendo la mia stessa esperienza per la prima o seconda volta.
In città poi fare amicizia con altri viaggiatori o ragazze alla pari è davvero semplice.
Si è da soli solo se si decide di esserlo. Un altro aspetto importante, che sicuramente ha fatto la differenza, è che io sono arrivata a Perth in una famiglia. Non dover cercare un alloggio o un lavoro ma avere già una base aiuta molto.
Sicuramente la famiglia manca e dopo più di due anni la lontananza si fa sentire.
Ma ho la mia famiglia allargata qui, il mio compagno, i miei amici e la mia famiglia australiana. Ci teniamo compagnia a vicenda perché alla fine siamo quasi tutti nella stessa barca.
Sei riuscita ad ambientarti facilmente o hai avuto delle difficoltà? Hai mai fatto fatica a trovare lavoro e quali lavori hai svolto?
Quando sono arrivata a Perth sono rimasta subito sorpresa dalle persone.
La gente per strada ti saluta, sorride e facilmente inizia una conversazione senza pensarci due volte. Per me era una cosa nuova. In Italia, ho sempre cercato di salutare le persone che incontravo a piedi, avendo come risposta solo sguardi di disapprovazione. Sarà che io e l'Australia abbiamo questo rapporto speciale ma io l'ho trovata davvero accogliente e multiculturale.
Qui mi sono occupata principalmente di bambini. Ho iniziato appunto come ragazza alla pari e babysitter, cosa che continuo a fare tutt'ora.
Ho lavorato poi in un paio di ristoranti come cameriera, di cui uno mi ha offerto uno sponsor che ho rifiutato, in una piccola farm per rinnovare il mio secondo WHV e poi come host nel deserto tra Yulara e Kings Canyon, l'esperienza più bella della mia vita, in assoluto.
Trovare lavoro in Australia è facile. Sono loro che cercano te. Ci sono sicuramente settori in cui è più facile rispetto ad altri, indubbiamente, ma per chi arriva qui e non ha pretese il lavoro c'è.
Al momento lavoro in un negozio di abbigliamento mentre studio per diventare Educatrice d'infanzia, il famoso lavoro dei miei sogni che non avevo a 25 anni, in Italia, e ora ho sufficienti certificazioni per iniziare a lavorare in asilo, perciò.. stay tuned!
Ormai sono 3 anni che vivi in Australia e sicuramente ci sono stati momenti belli e brutti, quali sono stati però quelli che ti ricordi in particolar modo e quali ti hanno fatto crescere di più?
Guardando indietro a questi 3 anni in Australia non riescono a venirmi in mente momenti brutti. Ho vissuto situazioni magari più scomode di altre ma posso garantire dal profondo del cuore che non sono stati momenti che hanno segnato il mio percorso in nessun modo.
La cosa più difficile forse è stata aspettare l'approvazione dei vari visti!
Scherzi a parte, i momenti più significativi e di cui riesco ancora a provare le stesse emozioni, sono probabilmente tre.
Il primo istante in cui l'1.03.2018 sono atterrata in aeroporto a Perth. Quella sensazione di CASA che non ho mai provato prima di quell'istante. Così avvolgente, naturale, unica.
Ogni secondo passato nel deserto. Ripensare a quei mesi mi fa ancora venire la pelle d'oca e gli occhi lucidi. La terra rossa che è ancora presente sui miei vestiti, dormire sotto la Via Lattea, svegliarsi con l'ululato dei dingo. Potrei continuare a parlarne per ore, ma potete leggere di più qui:
https://www.poucharoos.com/australia/vivere-il-deserto-australiano/ https://www.poucharoos.com/alice-springs/loutback-inaspettato/
La decisione di rinunciare ad uno sponsor per iniziare, a ormai 28 anni, a studiare Early Childhood Education, che in due anni mi porterà ad avere in mano un diploma per potere gestire un asilo. Rinunciare ad un'entrata sicura di almeno 60.000$ all'anno e pagarne 20.000$ per un corso di studi non è stata una scelta facile ma sicuramente mi ha reso estremamente felice e fiera.
Quale consiglio daresti ad una persona che vorrebbe trasferirsi all'estero ma non ha il coraggio di farlo?
Trasferirsi all'estero non deve per forza di cose essere un "per sempre".
Ognuno deve seguire i propri tempi e quello che il proprio istinto suggerisce.
Senti la necessità o hai questa mezza idea di partire? Fallo!
Parti per 2 settimane o un mese e mettiti in gioco, se poi capisci che non era la cosa che cercavi nessuno ti impedirà di tornare indietro!
Io ci ho messo 8 anni prima di comprare quel biglietto aereo, e non lo rimpiango assolutamente, non sarei la persona che sono oggi probabilmente.
Quello che posso suggerire a chi vorrebbe partire è di provarci:
è meglio partire e cambiare idea che rimpiangere in futuro di non averlo fatto. Non si sa mai dove la vita può condurti!
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